LUCIA CONVERSI

Il primo elemento che mi ha conquistato, nella pittura di Lucia Conversi, è la sua capacità di raccontare storie: storie meravigliose e insolite che hanno la capacità di assorbirmi completamente.Le sue storie nascono per lo più intorno ai concetti di leggerezza e pesantezza. I suoi personaggi sono creature intrappolate in corpi pesanti, limitanti…e a loro modo ugualmente affascinanti.

Il primo che ho conosciuto è stato Il Lanciatore di Coltelli. Il Lanciatore era un uomo insoddisfatto della sua vita e di sé stesso. Si sentiva intrappolato in un corpo goffo, disarmonico che lo intralciava anziché servirlo. Era affascinato dalla leggerezza, dall’arguzia, dalla velocità e così decise di reinventarsi. “Diventerò un lanciatore di coltelli” si disse un giorno, padroneggerò questi strumenti affilati, diventerò come loro: leggero, veloce, tagliente. Ma se per queste trasformazioni radicali non si è pronti, se si insegue un sogno senza aver prima lavorato a fondo su sé stessi, beh, queste rivoluzioni sono destinate a fallire, ed ecco che il lanciatore si ritrova inseguito dalle sue stesse lame che, in un raffinato gioco metaforico, si trasformano in uccelli.

           

Poi è arrivato il Leone Marino: un mammifero acquatico, anch’esso goffo e pesante ma capace di calamitare l’attenzione delle veloci, fluide, magiche sirene che gli nuotano intorno e si stringono contro il suo mastodontico corpo in cerca di protezione.

         

E al Leone Marino ha fatto seguito l’Orso Polare, un altro gigante, statuario, imponente e solenne che domina distese ghiacciate non bianche ma di un nero abbagliante quanto il bianco. E su questo regno solitario l’Orso Polare alza il suo bramito, come un’affermazione perentoria di forza.

       

La pittura di Lucia Conversi è affascinante nell’empatia che riesce a creare con il suo pubblico: chi di noi non si è mai sentito un’anima leggera imprigionata in un involucro pesante? Ma non è tutto qua. La pesantezza che avvolge questi personaggi è molto più complessa e non ha connotati completamente negativi. Lucia Conversi ha trovato il modo di comunicare visivamente questa varietà di sensazioni che le espressioni verbali descriverebbero in modo troppo tortuoso.

A sostenere il complesso mondo interiore di questa giovane artista (Lucia è nata nel 1981) e a permetterle di narrarlo c’è una grande capacità pittorica, formata negli anni di studio all’Accademia di Brera e poi coltivata, approfondita, sperimentata giorno dopo giorno nel suo studio.

La sua è una pittura fatta di scorci potenti che creano interni complessi, di accostamenti cromatici personalissimi, stridenti a volte, ma mai scontati che si accostano a una continua voglia di sperimentare giocando con superfici opache e riflettenti, scabre e lisce che utilizza come fossero diverse sfumature dello stesso colore.

Un capitolo completamente diverso va riservato al modo in cui Lucia tratta l’infanzia. Diversi sono i suoi dipinti su questo tema, affrontato sempre in modo molto coinvolto e personale, attingendo a ricordi di famiglia, ad aneddoti riportati, a eco prodotte da vecchie foto.

Anche in questa serie non mancano la dimensione del sogno e della fantasia popolata di animali fantastici. Voi l’avete mai avuto un amico immaginario? Io si, ne ho avuti tantissimi e non potevo non innamorarmi di quello di Lucia: un enorme centauro rosa sulla cui groppa vorrei addormentarmi anch’io.

Quando parla di bambini Lucia lo fa con una tavolozza completamente trasformata: fatta di colori vivaci, di gialli, rosa accesi, di blu oltremare, quasi declinando la propria lingua sulla loro.

C’è un altro aspetto del lavoro di Lucia che mi affascina e che mi fa parlare di lei come della “mia prima artista 2.0”: l’affacciarsi alle nuove tecnologie e alle nuove forme di comunicazione visiva. Quest’ultima avventura si chiama Pinocchio ed è una app interattiva completamente disegnata da lei, che è stata per mesi al primo posto nelle vendite.

Lascio al video ogni ulteriore commento…

Altre opere di Lucia Conversi sono visibili a questo link http://www.galleriadebonis.com/artista.php?aid=56 o contattando direttamente la Galleria de’ Bonis, sua galleria di riferimento.