Lucia Conversi e Il viaggio di Ulisse per IPad

Il 3 luglio è uscito su App Store  “Il viaggio di Ulisse”, l’ultima produzione di Elastico (gli stessi autori di Pinocchio, ne ho parlato qui). Anche questo nuovo “libro da giocare”, se possibile più interattivo e coinvolgente del precedente, è stato disegnato da Lucia Conversi.

Sirene

Come appassionata di nuovi media, oltre che come gallerista e amica di Lucia le ho fatto centinaia di domande per cercare di capire come nasce un’opera d’arte digitale come questa e come un’artista può lavorare con strumenti non tradizionali pur senza abbandonare le sue caratteristiche pittoriche.

Eccone alcune:

D: credi che possa nuocere all’immaginazione l’utilizzo di libri sempre
più interattivi e coinvolgenti?

R: credo di no, nella nostra visione delle cose realizziamo qualcosa di diverso dal libro, che non si vuole sostituire ad esso, ma che al contrario può incuriosire e indirizzare al testo originale avvicinando i bambini alla lettura. Il libro interattivo si muove su altri canali, tramite altri mezzi e suggerisce possibilità che danno vie nuove all’immaginazione. Esiste ancora molta ostilità e diffidenza verso questi prodotti ma credo dipenda dal fatto che sono ancora poco diffusi, siamo solo all’inizio di un percorso e come la visione di film e animazioni anche i nostri “books to play” non nuoceranno alle nuove generazioni saranno solo uno stimolo in più.

D: quali sono stati i tuoi modelli di riferimento visivi?

R: non saprei dirti nulla di preciso, solitamente prima di iniziare una nuova app mi tuffo in un periodo di studio sui personaggi e sugli ambienti e pesco un po’ ovunque, guardo tutto quello che mi capita sull’argomento e poi rielaboro dopo aver lasciato sedimentare. Stavolta mi hanno addirittura passato qualche puntata del famoso sceneggiato televisivo, anche quello è stato utile. Ho lavorato anche sui vasi greci, ma cercando di non cadere in un eccesso di decorativismo che avrebbe “raffreddato” l’atmosfera calda e avvolgente che avevo in mente e che ha convinto subito editor e art director del progetto.

Troia in fiamme

D: hai lavorato su una storia antichissima con uno strumento estremamente
moderno, come hai trovato un equilibrio?

R: uno strumento moderno che ti legge la storia se vuoi e ti culla con le musiche composte su misura per l’app…non è difficile, si tratta di sfruttare bene le potenzialità del mezzo e coordinarle per creare una precisa gamma di situazioni non solo visive. Ho fatto solo una parte di tutto questo lavoro, il team è preparato e dopo la realizzazione di Pinocchio abbiamo imparato molto, siamo andati migliorando quanto a cooperazione, eravamo più coesi e rilassati. Il risultato speriamo che lo dimostri.

Il viaggio

D: che differenza c’è fra dipingere e disegnare in maniera tradizionale e
direttamente in digitale? Quale situazione preferisci?

R: premetto che parto da una base disegnata manualmente, in modo tradizionale e proseguo nella realizzazione delle varie parti della scena lavorando in digitale, con vari software di digital painting. Rispetto a un lavoro completamente manuale i vantaggi sono numerosi. Realizzare una scena vuol dire comporla con diverse parti che vengono “animate” dal programmatore e dall’art director, inutile che spieghi il vantaggio di poter lavorare su livelli diversi che possono essere modificati singolarmente. Inoltre i software in questione sono in grado di simulare qualsiasi tecnica di disegno e pittura in modo decisamente realistico e questo ti consente di amalgamare bene il digitale con la base manuale non rinunciando al calore e alla materia del disegno tradizionale. Non parlerei di preferenze ma, pur non volendo cadere nella retorica della bellezza di sporcarsi le mani, devo dire che non vorrei rinunciare alle infinite sfumature che riesco a produrre lavorando manualmente. Credo che per il momento e per il mio livello di tecnica le soluzioni migliori nascano dalla mescolanza di questi due mezzi. L’obiettivo è la comunicazione di un messaggio e qualunque mezzo mi consenta di veicolarlo meglio è ben accetto.

Calipso

D: a che tipo di pubblico pensavi mentre realizzavi le tavole?

R: bambini, bambini sul serio, non adulti che comprano cose da adulti ai loro figli perché piacciono a loro. Per questo l’ultima parola sull’app spetta ai miei nipoti, sono loro che scovano i bug, che sottolineano mancanze e problemi in modo diretto e impietoso. Per questo quando usciamo con un nuovo libro interattivo su App Store siamo fiduciosi che piacerà anche agli altri bambini.

Potete trovare un altro mio articolo sullo stesso argomento qui e colgo l’occasione per ringraziare Chiara Serri e CSArt